I disturbi cognitivi sono un “funzionamento intellettivo inferiore alla media”, generalmente insorgono prima dei 18 anni e presentano “limitazioni del funzionamento adattivo”.
Si può ben dire che, le funzioni cognitive sono quelle che permettono la vita di relazione.
La memoria, la vigilanza, l’attenzione, la percezione, il riconoscimento e la comprensione delle informazioni del mondo esterno, la capacità di fornire risposte adeguate e di farsi capire con parole e/o azioni, l’orientamento nello spazio e nel tempo.
La valutazione di tali funzioni riguarda:
- La coscienza: stato di consapevolezza di se e dell’ambiente circostante
- attenzione e concentrazione
- linguaggio
- funzioni prassiche (movimenti coordinati) e gnosiche (riconoscimento degli oggetti della realtà esterna attraverso le informazioni ricevute dai sensi)
Possiamo considerare 4 livelli di disturbi cognitivi (ritardo mentale)
- Lieve: Tali individui potranno avere una vita indipendente e un lavoro
- Moderato: Questi individui potrebbero avere un buon livello di autosufficienza e potrebbero essere in grado di sostenere una conversazione poco impegnativa.
- Grave: Queste persone hanno un certo grado di autosufficienza, problemi nel parlare e sebbene siano in grado di capire il linguaggio hanno bisogno di una costante supervisione.
- Gravissimo: Loro possono intendere una conversazione di base, ma generalmente non sono in grado di parlare e generalmente vengono internati.
La genetica non spiega come mai due fratelli cresciuti nello stesso ambiente possano avere due livelli di QI tanto differente. Infatti, sebbene bassi livelli di QI possano essere dovuti a fattori genetici, il ritardo mentale può essere causato anche da traumi ambientali come problemi al momento della nascita, esposizione a radiazioni ionizzanti – inquinamento elettromagnetico, deficienze nutrizionali e lesione cerebrali.
Ma perché parlare di disturbi cognitivi?
È evidente più che mai: In questo preciso periodo storico, l’italiano medio è mentalmente impedito nel comprendere ciò che legge. Ma non solo!
È oggettivo: comprendere e seguire anche il più semplice discorso logico gli è impossibile.
Totalmente privo di discernimento, si affida al politico (musichiere o giornalista) di turno che si esprime per luoghi comuni, retorica e riesce a rendere la povertà (sia intellettiva che materiale) una nobile qualità da perseguire.
Insomma, nel gergo quotidiano lo chiameremmo “demente”. Ed è proprio così, ma si sa, negli articoli bisogna condire un po’ la verità, poiché essa è come la luce del sole: accecante e, talvolta, fastidiosa.
Un po’ di verità
Nel mio libro “La cura segreta” da pag. 38 spiego cosa succede quando il corpo di un essere vivente viene esposto ad inquinamento elettromagnetico. Per la precisione a certe frequenze che oggi vengono denominate 5G.
Riporto dei dati oggettivi, non opinioni. Le opinioni le hanno, semmai, coloro che disquisiscono e, come dei perfetti pappagalli, ripetono ciò che il massone protagonista della Tv ha, senza alcuna competenza in materia, spacciato per verità.
“Non ci sono prove” diventa quindi un mantra per idioti professionisti. Ma le prove ci sono e le ho pubblicate.
Tuttavia si perpetua il disturbo cognitivo, ovvero, il non essere in grado di comprendere ciò che si legge.
Ed è chiaro, non è che “non ci sono prove” sia supportato dall’effettiva mancanza di prove, in realtà, il mantra per questi dementi è: “le prove ci sono, ma non sono in grado di comprenderle. E non so nemmeno di non esserne in grado”.
Questo è quanto.
Magari, detto da loro, funziona.
Con la speranza che, detto dai loro idoli, questa parte di popolo italiano affetto da demenza comprenda, propongo questo video. Ed è particolarmente chiaro ed esaustivo. La tecnologia 5G permetterà di somministrare da remoto, farmaci ed altre sostanze.. Lo dicono loro.
Vale la pena ascoltare.
L’unica terapia efficace, è breve.
Klaus