MICROBI, UN RAGIONAMENTO OBBLIGATORIO
Quando si parla di microbi, al di là di ogni scelta personale, è, a mio avviso, necessario capire di cosa si tratta e non ipotizzare nulla a riguardo. Comprendere la funzione dei microbi è fondamentale e consente, a chi si avvicina al tema vaccinazioni, la possibilità di capire più da vicino questa pratica. Iniziamo dal principio e vediamo cosa sono, come si riproducono e,soprattutto, a cosa servono i Microbi.
La suddivisione dei Microbi in Funghi e microbatteri – Batteri – Virus corrisponde alla loro età ontogenetica e filogenetica. Funghi e microbatteri (TBC) sono i microbi più antichi, o arcaici, corrispondendo evolutivamente “all’antichità”, al “modello del paleoencefalo”.
I Batteri sono Microbi “medioevali”, pur appartenendo già al modello del neoencefalo, più precisamente della sostanza bianca. Fanno anche già parte “dell’età moderna”.
I Virus, se esistono, sono microbi più recenti, una via di mezzo tra la materia vivente e quella inanimata. Appartengono al modello della corteccia cerebrale, dunque anche dal punto di vista evolutivo “al presente” .
Ovviamente la suddivisione dei Microbi dipende anche dall’appartenenza al foglietto embrionale dell’ambito organico che essi elaborano.
A) I Funghi e i microbatteri (TBC) elaborano tutti gli organi diretti dal paleoencefalo, cioè gli organi Endodermici e quelli diretti dal cervelletto antico del mesoderma, solo con riduzione cellulare.
B) I batteri sono attivi negli organi diretti dalla sostanza bianca del giovane Mesoderma, con riduzione e ricostruzione cellulare.
C) i Virus sono attivi negli organi diretti dalla corteccia cellulare dell’ Ectoderma, solo con ricostituzione cellulare.
Il nostro corpo non fa nulla di insensato: i Microbi hanno un senso biologico
Tutti i microbi lavorano in modo sensato e sono biologicamente correlati con l’organismo ospite. Lavorano esclusivamente negli organi a cui appartengono rispetto alla loro genesi, al foglietto embrionale e al cervello . Per “cervello” si intente, nell’uomo e nell’animale, il cervello della testa, mentre nelle piante è presente solo il cervello dell’organo che però è sufficiente per tutte le funzioni.
Ovviamente consideriamo anche il modo di lavorare e di riprodursi dei microbi: Tutti i microbi, senza eccezioni, ” lavorano” esclusivamente nella fase di riparazione post-conflittolitica, dall’inizio della conflittolisi fino al termine della fase di riparazione. Non sono attivi nè prima nè dopo. Finora erano stati considerati prima della fase di riparazione dei cosiddetti “germi apatogeni” mentre durante la fase di riparazione erano ritenuti dei “germi virulenti” e dopo la fase di riparazione di nuovo innocui “germi apatogeni” .
I Microbi si moltiplicano nel modo seguente:
I FUNGHI E MICORBATTERI PRESENTI SOPRATTUTTO NELL’UOMO SI RIPRODUCONO NELLA FASE DI SIMPATICOTONICA DI CONFLITTO ATTIVO.
ESSI SI RIPRODUCONO ALLO STESSO RITMO E CON LA STESSA INTENSITA’ DELLE NUOVE CELLULE TUMORALI CHE SI ORIGINANO PER MITOSI, NELLO SPECIALE PROGRAMMA BIOLOGICO SENSATO DELL’ORGANISMO OSPITE.
Rimangono a disposizione in attesa di chiamata nell’organismo ospite per tutta la durata della fase di confltto attivo (fase CA). In questa fase simpaticotonica, di conflitto attivo, sono ” inattivi ” , o come ho detto prima ” apatogeni ” i non virulenti.
Nell’istante della conflittolisi, invece, sono presenti tutti i microbatteri acidoresistenti ( TBC ) che occorrono per poter demolire e caseificare nella fase PLC rapidamente e senza problemi, il tumore cresciuto nella fase CA.
Grazie alla diversa struttura genetica delle cellule tumorali destinate ad un uso singolo rispetto a quella delle cellule organiche autoctone , che devono continuare a essere presenti, i microbatteri sanno riconoscere con precisione quali devono distruggere e quali non devono invece attaccare ( appunto le autoctone).
Su questa diversità genetica delle ” cellule tumorali ad uso specifico unico” i medici tradizionali (ma non i medici ebrei) hanno ideato una “malignità” genetica delle cellule tumorali, cosa del tutto insensata.
I batteri pertinenti agli organi diretti dalla più recente stanza cerebrale del foglietto embrionale medio (mesoderma recente) possono lavorare correggendo mediante demolizione (osteomielite) e ricostituendo con ricalcificazione ossea
Un osso risaldato dopo una frattura ed un osso calcificato al termine di un processo leucemico non hanno differenze.
La moltiplicazione dei batteri avviene, diversamente dai microbatteri che lavorano per gli organi diretti dal paleoencefalo, non nella fase di conflitto attivo bensì esclusivamente nella fase vagotonica. Mentre i microbatteri praticamente non si lasciano coltivare su substrato agar, perchè sono sollecitati alla moltiplicazione del paleoencefalo nella fase CA, i batteri si possono far crescere bene su substrati di agar in incubatrice, seppure non credo altrettanto bene come nell’organismo.
Le penicilline, un prodotto metabolico dei funghi, sono efficaci solo contro i batteri e da questi si difendono danneggiandoli o persino uccidendoli.
I virus, pertinenti agli organi più recenti diretti dalla corteccia cerebrale del foglietto embrionale esterno (ectoderma) lavorano esclusivamente nella fase PLC e solamente con ricostruzione cellulare. La loro riproduzione, ovvero moltiplicazione, avviene nella fase PLC .
Anche questi praticamente non si possono coltivare, tranne che nelle cosiddette culture vive, per esempio, uova di gallina fecondate, dove in pratica si causa un conflitto agli embrioni dei pulcini rendendo possibile osservare come si riproducono i virus nella fase PLC.
I virus ottimizzano il processo restitutivo delle alterazioni ulcerose della pelle e delle mucose. La fase di riparazione avviene più repentinamente, ma in senso biologico meglio rispetto a quanto accadrebbe in assenza di virus. Per una cosiddetta “malattia virale” più correttamente si dovrebbe dire: “se la fase di riparazione di un processo biologico è avvenuta fortunatamente in presenza del virus corrispondente, rimangono i cosiddetti anticorpi”.
ANCHE QUESTA ESPRESSIONE, NEL CASO DEI VIRUS, NON E’ CORRETTA.
Si dovrebbe dire: “corpi che hanno memoria del virus”. La realtà infatti è che il virus alla seconda volta è salutato gioiosamente dall’organismo come “vecchio conoscente” e la fase PLC decorre senza problemi e meno drammaticamente.
Cosi occorre imparare a guardare con una diversa prospettiva molti campi. Il concetto di vaccino può anche essere corretto, ma solo sulla carta. Iniettare una sostanza in un momento in cui l’organismo ospite non è nella condizione appropriata, non è solo inutile, ma anche molto pericoloso.
Microbi: L’attenzione alle epidemie e pestilenze
Proprio come vengono instillate molte paure delle malattie, così si ha sempre avuto paura anche dei microbi perché ritenuti ” maligni “. Ora, nel caso delle pestilenze la paura non è del tutto immotivata. Ma ciò non dipende affatto dai microbi maligni bensì dalla civilizzazione e anche qui, di nuovo, dai numerosi errori della nostra cultura.
In sostanza ci sono due possibilità nel caso dei microbi. O i microbi sono endemici (per una certa ragione) , cioè ognuno li possiede, (nessuno può ricevere dei microbi “nuovi”, perché già si hanno tutti quelli che si possono avere in quella regione).
Oppure: con l’igiene, l’isolamento, e le vaccinazioni si impedisce che le persone subiscano i microbi e le loro conseguenze come tossine ecc. La cosiddetta civilizzazione persegue la seconda via.
Ci siamo resi conto che abbiamo decisamente bisogno dei nostri amici microbi, perché senza di loro i programmi delle ” malattie ” non possono avere un decorso completo, cosa che in molti casi può provocare la morte.
I microbi, quindi, sono una componente necessaria, irrinunciabile per il funzionamento del nostro organismo nei nostri programmi speciali. Sappiamo che i colibatteri del nostro intestino sono di simbionti, ma anche gli altri microbi in sostanza lo sono! Ma lo vediamo e capiamo solo quando in noi è in corso un tale programma (malattia) o appunto non può svolgersi nel modo giusto per carenza dei microbi necessari.
In natura, negli animali, o nei popoli primitivi una cosa simile, praticamente non accade.
I programmi del nostro organismo, intendendosi i programmi biologici , non avevano previsto la civilizzazione. Ad esempio, riguardo al cosiddetto “pericolo infezione” , in particolare con i microbi esotici, possiamo dire:
“proprio come il nostro organismo o il nostro cervello computer non ha un programma per le automobili, gli aeroplani o i televisori e come il capriolo non ha un programma per le pallottole che , sparate con il fucile a cannocchiale, arrivano a due chilometri di distanza, così il nostro cervello non è organizzato per uno spostamento di migliaia di chilometri compiuto in poche ore, in zone a clima del tutto diverso e con altri microbi.”
Ciò è del tutto normale per gli abitanti dell’Africa centrale, perché sin dall’infanzia hanno vissuto li e vi sono abituati, non è affatto normale per noi visitatori. Un esempio è il morbillo per noi innocuo, di cui ci ammaliamo in genere da bambini. In verità il virus del morbillo viene trasmesso, ma colpisce solo quello o il bambino che ha fatto prima il corrispondente conflitto e ora si trova nella fase di riparazione.
L’abitudine a credere è la causa principale per cui la ragione umana è distolta dal percepire ciò che di per sé è evidente.
Quando il morbillo fu trasportato in America, morirono molte migliaia di persone (Indiani adulti) ma nessun bambino. Ogni medico in Europa sa che anche per noi una prima infezione di morbillo in un adulto può avere un esito mortale. Nei bambini invece è sempre innocua. La stessa cosa accade con la febbre gialla o il colera ma a rovescio. Diciamo che la popolazione dell’America Centrale è completamente “contaminata”. Se i microbi fossero pericolosi, nessun pellegrino potrebbe fare un bagno nel Gange, gli abitanti dei bassifondi non potrebbero sopravvivere. A questi ultimi manca il cibo, ma solitamente non muoiono per i microbi.
Per concludere, chiariamo due questioni:
Cosa in passato abbiamo chiamato malattia infettiva e cosa è un ‘epidemia o una pestilenza per le quali molte persone morivano o contemporaneamente mostravano gli stessi sintomi fisici di una cosiddetta “malattia infettiva”?
Riguardo al punto uno:
In linea di massima le cosiddette malattie infettive altro non sono che la fase PLC di un programma speciale biologico e sensato: vagotonia, febbre , stanchezza, fiacchezza, con sonno solo dopo la mezzanotte verso le tre, nella tubercolosi diretta dal paleoencefalo con sudore notturno. Inoltre ogni cosiddetta “malattia infettiva” ha altre particolarità, come esantemi in morbillo, rosolia , varicella, scarlattina, gonfiori di pelle, mucose, bronchi, difficoltà ad inghiottire a causa dell’esofago gonfio ecc ecc. Anche tossine pericolose come la difterite , nel tetano ecc ecc.
Ma è sempre preceduta da una fase di conflitto attivo, che non abbiamo notato, che dunque non abbiamo avvertito come malattia. Ovviamente nemmeno questa sotto l’aspetto biologico, analogamente alla fase PLC o fase di riparazione è una malattia in senso stretto.
Nei nostri testi di medicina tradizionali (Robbins&Cotrane ad esempio dove le due parole più ricorrenti sono: Origine sconosciuta) riguardanti le cosiddette malattie infettive, sono state descritte una grande quantità di osservazioni empiriche di sintomi e decorsi.
Questi non sono in sé errati e sono utili come conoscenza, ma ovviamente non avevano capito nulla dei principi generali dei programmi biologici. Anche ora che li conosciamo, i sintomi ( per esempio difterite, tetano ) non sono in alcun modo innocui per noi.
Riguardo al punto due:”Epidemie e pestilenze”
In riferimento un verso dell’Iliade.
Il re Agamennone offende il sacerdote di Apollo, Creso, che perché va in un accampamento Greco per liberare sua figlia rapita. Apollo invia la peste nell’accampamento dei Danai.
“le frecce sonavano sulla spalle dell’irato al suo muoversi; egli scendeva come la notte. Si spostò dunque lontano dalle navi, lanciò una freccia, e fu pauroso il ronzio dell’arco d’argento. I muli colpiva in principio e i cani veloci, ma poi mirando sugli uomini la freccia acuta lanciava; e di continuo le pire dei morti ardevano, fitte”
Le pestilenze erano considerate delle punizioni di un dio che era stato disprezzato. La peste arrivava , molti morivano, ma poi se ne andava di nuovo. Ho scelto questo esempio perché, allora, una situazione frequente era l’assedio di una città.
L’Iliade, come si sa, narra del decimo anno di assedio di Troia.
La peste colpiva spesso gli assediati, ma contemporaneamente non risparmiava neppure gli assedianti. Come si concilia la peste con le conoscenze empiriche del funzionamento dei programmi che esistono in natura? Il bacillo della peste, che viene trasmesso agli uomini attraverso la pulce dei ratti, deve chiaramente provenire da fuori, cioè non è endemico.
In questo caso particolare possiamo paragonare la situazione alla prima trasmissione del virus del morbillo agli Indiani d’America. Le persone che non morivano non si ammalavano più una seconda volta. Per contro, dobbiamo aver ben presente che una tale pestilenza NON esiste nei popoli primitivi. Evidentemente perché lì non arriva gente straniera che porta appresso i microbi.
Ma cosa ne è allora dei conflitti ovvero dei programmi speciali biologici sensati? Gli assediati avevano dei conflitti uguali o simili se dovevano respingere i ripetuti attacchi degli assedianti:
“Se la città fosse stata presa c’era la prospettiva che tutta la popolazione finisse schiava, sempre che i difensori fossero sopravvissuti”.
Anche gli assedianti avevano dei conflitti uguali o simili se l’assedio si prolungava invano per mesi o persino per anni. Migliaia di persone da una parte e migliaia dall’altra avevano un conflitto analogo o identico. Per esempio, se un nuovo attacco veniva respinto nel sangue: molti venivano uccisi, ancor di più feriti, forse persino mutilati o resi incapaci di combattere, il cibo scarseggiava, il coraggio degli assediati cresceva, si doveva ogni volta farei conti con una breccia nel cordone d’assedio o con delle truppe di liberazione venute a soccorrere gli assediati.
La microbofobia, oggi ampiamente diffusa negli ambienti medici, è una caratteristica determinante della nostra attuale medicina senz’anima.
L’unica terapia efficace, è breve
“Non accettare quello che non puoi restituire, poiché l’equilibrio della vita è basato sulla reciprocità.”
Klaus